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Tessuti Riciclati Ecosostenibili | Scopri il Futuro


In quest’epoca incentrata sul consumismo si sta pian piano tornando ad avere un’attenzione in più verso il pianeta. Raccolta differenziata, abolizione di stoviglie in plastica e obbligo di utilizzo di sacchetti biodegradabili sono solo alcuni dei passi che si stanno compiendo per un futuro più sostenibile. Tutto ciò riguarda anche le nuove produzioni. L’industria tessile ha un ruolo cruciale a livello ambientale perché incide notevolmente sul consumo globale di acqua e sulle emissioni di gas serra presenti nell’atmosfera. Per questo è importante una nuova consapevolezza sulla scelta di tessuti ecologici e tessuti riciclati in grado di ridurre l’impatto ambientale. Ogni giorno nascono progetti interessanti da startup innovative, allo scopo di realizzare nuove produzioni partendo da materiali di scarto


Tessuti ecocompatibili e tessuti riciclati 


Per tessuti ecocompatibili o ecosostenibili si intendono tutti i tessuti di origine naturale, derivati da fibre organiche o di origine animale come la lana, il lino, il cotone, la seta, la juta, etc. Quello che rende questi tessuti davvero ecosostenibili non è solo la loro origine, ma il processo produttivo. Un esempio lampante è dato dalla pelle di origine animale; infatti quando parliamo di ecopelle, a differenza di quello che si può pensare, non si parla di finta pelle ma di pelle vera trattata in modo ecologico (per saperne di più leggi anche Ecopelle e finta pelle: che cosa sono). Al contrario, per tessuti non rinnovabili intendiamo tutti quei tessuti sintetici che hanno un basso tasso di biodegradabilità, come ad esempio il nylon e la lycra. 


Un’altra categoria è quella dei tessuti riciclati, che comprende tutti quei tessuti che possono essere riciclati all’interno di un nuovo ciclo produttivo o che nascono da materie di scarto. Tra i più diffusi troviamo la lana rigenerata prodotta partendo da vecchi indumenti di lana o residui tessili e il cotone riciclato che viene miscelato con altre fibre; mentre per i tessuti nati da materiale di scarto possiamo citare la pelle nata dalle vinacce o la fibra creata con gli scarti delle arance, del mais o dei funghi. Analizziamo insieme i 5 tessuti del futuro


1 – Finta pelle ricavata da vinacce

Tessuti Riciclati Ecosostenibili | Scopri il Futuro


In quest’epoca incentrata sul consumismo si sta pian piano tornando ad avere un’attenzione in più verso il pianeta. Raccolta differenziata, abolizione di stoviglie in plastica e obbligo di utilizzo di sacchetti biodegradabili sono solo alcuni dei passi che si stanno compiendo per un futuro più sostenibile. Tutto ciò riguarda anche le nuove produzioni. L’industria tessile ha un ruolo cruciale a livello ambientale perché incide notevolmente sul consumo globale di acqua e sulle emissioni di gas serra presenti nell’atmosfera. Per questo è importante una nuova consapevolezza sulla scelta di tessuti ecologici e tessuti riciclati in grado di ridurre l’impatto ambientale. Ogni giorno nascono progetti interessanti da startup innovative, allo scopo di realizzare nuove produzioni partendo da materiali di scarto


Tessuti ecocompatibili e tessuti riciclati 


Per tessuti ecocompatibili o ecosostenibili si intendono tutti i tessuti di origine naturale, derivati da fibre organiche o di origine animale come la lana, il lino, il cotone, la seta, la juta, etc. Quello che rende questi tessuti davvero ecosostenibili non è solo la loro origine, ma il processo produttivo. Un esempio lampante è dato dalla pelle di origine animale; infatti quando parliamo di ecopelle, a differenza di quello che si può pensare, non si parla di finta pelle ma di pelle vera trattata in modo ecologico (per saperne di più leggi anche Ecopelle e finta pelle: che cosa sono). Al contrario, per tessuti non rinnovabili intendiamo tutti quei tessuti sintetici che hanno un basso tasso di biodegradabilità, come ad esempio il nylon e la lycra. 


Un’altra categoria è quella dei tessuti riciclati, che comprende tutti quei tessuti che possono essere riciclati all’interno di un nuovo ciclo produttivo o che nascono da materie di scarto. Tra i più diffusi troviamo la lana rigenerata prodotta partendo da vecchi indumenti di lana o residui tessili e il cotone riciclato che viene miscelato con altre fibre; mentre per i tessuti nati da materiale di scarto possiamo citare la pelle nata dalle vinacce o la fibra creata con gli scarti delle arance, del mais o dei funghi. Analizziamo insieme i 5 tessuti del futuro


1 – Finta pelle ricavata da vinacce

articolo-panini-tessuti-pelle-riciclata
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È nato in Italia il progetto WineLeather da una startup Trentina divenuta famosa per aver ideato la biopelle dalle vinacce. Si tratta di un tessuto 100% vegetale, che si ottiene attraverso un particolare trattamento delle fibre contenute negli scarti dell’uva dopo la pigiatura, con una tecnologia denominata vegeatextile. Il tessuto trova campo di applicazione nella moda, ma anche nell’arredo. E’ un’ottima alternativa alla pelle perché resistente, ecologico ma soprattutto cruelty free

2 – Tessuto ricavato da plastica riciclata
È nato in Italia il progetto WineLeather da una startup Trentina divenuta famosa per aver ideato la biopelle dalle vinacce. Si tratta di un tessuto 100% vegetale, che si ottiene attraverso un particolare trattamento delle fibre contenute negli scarti dell’uva dopo la pigiatura, con una tecnologia denominata vegeatextile. Il tessuto trova campo di applicazione nella moda, ma anche nell’arredo. E’ un’ottima alternativa alla pelle perché resistente, ecologico ma soprattutto cruelty free

2 – Tessuto ricavato da plastica riciclata
panini-tessuti-blog-shop-online-plastica
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Tra i filati innovativi c’è il Bionic Yarn, un filato ecologico e resistente che deriva dalla plastica riciclata ed è stato ideato da due giovani newyorkesi. La plastica utilizzata viene recuperata da ambienti marini e costieri, per proteggere il mare dall’inquinamento plastico. Le bottiglie utilizzate vengono raccolte, fuse insieme e divise in fibre e poi filate. È stato ottenuto tramite l’unione di plastica riciclata insieme a fibre sintetiche o tessili naturali. Il tessuto realizzato con queste fibre è stato lanciato nel 2009 ed è stato utilizzato anche dai grandi marchi della moda

3 – Tessuto ricavato da scarti di arance
Tra i filati innovativi c’è il Bionic Yarn, un filato ecologico e resistente che deriva dalla plastica riciclata ed è stato ideato da due giovani newyorkesi. La plastica utilizzata viene recuperata da ambienti marini e costieri, per proteggere il mare dall’inquinamento plastico. Le bottiglie utilizzate vengono raccolte, fuse insieme e divise in fibre e poi filate. È stato ottenuto tramite l’unione di plastica riciclata insieme a fibre sintetiche o tessili naturali. Il tessuto realizzato con queste fibre è stato lanciato nel 2009 ed è stato utilizzato anche dai grandi marchi della moda

3 – Tessuto ricavato da scarti di arance
panini-tessuti-articolo-blog-arancia
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Questo progetto innovativo è stato ideato nel 2014 da due ragazze di origine siciliana, universitarie Milanesi, che hanno sviluppato l’idea del tessuto d’arancia in collaborazione con il Politecnico di Milano, presso il quale hanno anche depositato il brevetto. Il tessuto, ricavato da quello che in gergo si chiama “pastazzo d’arance”, è molto simile all’acetato di cellulosa. Ha anche effetti benefici sulla pelle perché nelle fibre sono state inserite delle microcapsule con oli essenziali di agrumi e vitamina c. Nel processo di produzione viene estratta la cellulosa da ciò che rimane delle arance utilizzate per produrre succhi e spremute e viene trasformata in filo per creare abiti e accessori. 

4 – Tessuto ricavato dalla soia
Questo progetto innovativo è stato ideato nel 2014 da due ragazze di origine siciliana, universitarie Milanesi, che hanno sviluppato l’idea del tessuto d’arancia in collaborazione con il Politecnico di Milano, presso il quale hanno anche depositato il brevetto. Il tessuto, ricavato da quello che in gergo si chiama “pastazzo d’arance”, è molto simile all’acetato di cellulosa. Ha anche effetti benefici sulla pelle perché nelle fibre sono state inserite delle microcapsule con oli essenziali di agrumi e vitamina c. Nel processo di produzione viene estratta la cellulosa da ciò che rimane delle arance utilizzate per produrre succhi e spremute e viene trasformata in filo per creare abiti e accessori. 

4 – Tessuto ricavato dalla soia
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Si chiama Soybean Protein Fiber ed è una fibra tessile ricavata dalla soia. Il liquido estratto dalla soia post-oliatura viene prima sottoposto ad operazioni di polimerizzazione che ne modificano la struttura compositiva e poi viene cotto per produrre il filato ad umido. Il materiale così ottenuto viene tagliato e termoformato. Le sostanze ausiliarie di polimerizzazione del materiale base sono naturali e gli scarti che ne derivano vengono utilizzati come mangime, pertanto è 100% ecologico ed ecosostenibile. Il tessuto ottenuto è molto morbido e lucido. 

5 – Tessuto ricavato da mais
Si chiama Soybean Protein Fiber ed è una fibra tessile ricavata dalla soia. Il liquido estratto dalla soia post-oliatura viene prima sottoposto ad operazioni di polimerizzazione che ne modificano la struttura compositiva e poi viene cotto per produrre il filato ad umido. Il materiale così ottenuto viene tagliato e termoformato. Le sostanze ausiliarie di polimerizzazione del materiale base sono naturali e gli scarti che ne derivano vengono utilizzati come mangime, pertanto è 100% ecologico ed ecosostenibile. Il tessuto ottenuto è molto morbido e lucido. 

5 – Tessuto ricavato da mais
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Si chiama Corn Fiber ed è una fibra ecologica ottenuto dallo zucchero del mais. Tramite un particolare processo di lavorazione si ricava dal mais l’acido poliattico, un polimero che produce tessuti resistenti all’umidità e al calore. Ha anche alte doti di traspiranza. L’unico neo è che il tessuto è leggermente rigido. Inoltre i residui della lavorazione vengono utilizzati per diventare fertilizzanti, pertanto anche il tessuto derivato dal mais è 100% green. Grazie alle sua particolare traspiranza viene applicato anche in campo edile. Nell’abbigliamento viene utilizzato per imbottire materassi, cuscini e divani.
Si chiama Corn Fiber ed è una fibra ecologica ottenuto dallo zucchero del mais. Tramite un particolare processo di lavorazione si ricava dal mais l’acido poliattico, un polimero che produce tessuti resistenti all’umidità e al calore. Ha anche alte doti di traspiranza. L’unico neo è che il tessuto è leggermente rigido. Inoltre i residui della lavorazione vengono utilizzati per diventare fertilizzanti, pertanto anche il tessuto derivato dal mais è 100% green. Grazie alle sua particolare traspiranza viene applicato anche in campo edile. Nell’abbigliamento viene utilizzato per imbottire materassi, cuscini e divani.