La
storia della lana è quasi antica quanto l'uomo. È probabile che la
lavorazione della lana abbia avuto inizio quanto le antiche popolazioni mesopotamiche si resero conto che il vello delle pecore, se sovrapposto e bagnato, assumeva una struttura più solida e rigida: il feltro. L'origine della produzione e della lavorazione della lana è datata a circa il 10.000 a.C, epoca in cui l'uomo iniziò ad allevare i primi greggi di pecore selvatiche, molto diverse dagli animali odierni per quanto riguarda le caratteristiche del manto. Infatti, il
vello delle
pecore allora era più lanoso ed era dotato di uno strato esterno impermeabile che lo rendeva molto difficile da lavorare.
In origine, la lana era sfilata dalla pecora manualmente, e i primi strumenti per la tosatura degli animali comparve solo intorno all'Età del Bronzo.
Vediamo ora come avviene e di quanti fasi si compone il ciclo della lavorazione della lana, che inizia solitamente in autunno o in primavera:
Curiosità: non tutta la lana ricavata dall'animale è adatta alla filatura. Solo la lana proveniente dalla schiena della pecora è considerata di alta qualità, mentre quella ricavata dal ventre e dalle zampe (di qualità nettamente inferiore) è destinata all'imbottitura di cuscini.
- tosatura: come prima cosa, l'animale viene accuratamente tosato con appositi macchinari. La lana in questa fase prende il nome di lana sudicia o grezza;
- lavaggio: in questa fase la lana appena raccolta viene lavata per rimuovere la sporcizia, polvere e altri corpi estranei;
- cardatura: separa le fibre di lana pregiate da quelle di bassa qualità
- filatura: grazie a quest'ultimo passaggio, dalle fibre pregiate della lana si ottengono i gomitoli.