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Giochi di stoffa | Intervista a Ta Petite


Come di consueto torna l’appuntamento con la rubrica dedicata alle interviste. Con questo spazio riservato al mondo delle creative e dei creativi vogliamo sia farvi conoscere delle belle realtà nel campo del fatto a mano, ma anche per far sì che siano d’ispirazione per i vostri progetti. Creare con le proprie mani può essere una vera risorsa, sotto tanti punti di vista; si tratta infatti di un’attività che fa bene al cuore e alla testa, permette di creare cose belle per voi e per le persone care, regala tanta soddisfazione e inoltre può diventare una valida opportunità lavorativa. Speriamo che questa, così come le altre interviste creative, vi dia la giusta ispirazione per i vostri progetti di cucito creativo. Voglio iniziare questo mese con una intervista ad una creativa che realizza creazioni dedicate ai bambini, in particolare giochi di stoffa. Il suo è un mondo davvero magico. Conosciamola attraverso le sue parole. 


Giochi in stoffa per bambini

Giochi di stoffa | Intervista a Ta Petite


Come di consueto torna l’appuntamento con la rubrica dedicata alle interviste. Con questo spazio riservato al mondo delle creative e dei creativi vogliamo sia farvi conoscere delle belle realtà nel campo del fatto a mano, ma anche per far sì che siano d’ispirazione per i vostri progetti. Creare con le proprie mani può essere una vera risorsa, sotto tanti punti di vista; si tratta infatti di un’attività che fa bene al cuore e alla testa, permette di creare cose belle per voi e per le persone care, regala tanta soddisfazione e inoltre può diventare una valida opportunità lavorativa. Speriamo che questa, così come le altre interviste creative, vi dia la giusta ispirazione per i vostri progetti di cucito creativo. Voglio iniziare questo mese con una intervista ad una creativa che realizza creazioni dedicate ai bambini, in particolare giochi di stoffa. Il suo è un mondo davvero magico. Conosciamola attraverso le sue parole. 


Giochi in stoffa per bambini

creazioni-ta-petite
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Ciao Eleonora, presentati. 

Ciao Antonella, innanzitutto ti ringrazio per l’opportunità di essere parte della tua splendida rubrica! Mi chiamo Eleonora, sono una laureata in statistica che di statistica ne vuole sapere poco (anche se con questo lavoro non la si sfugge!!!), sono appassionata di libri illustrati, pop-up, dolci, cinema e musica. Parallelamente alla mia vita di crafter sono danzatrice professionista in una compagnia nazionale, è per questo che ogni tanto sparisco e mi ritrovate in qualche parte del mondo! Non perché sia una viziosa viaggiatrice (anche se mi piacerebbe davvero) ma perché anche quello è lavoro! In questo momento per esempio ti sto scrivendo da Londra! Sin da quando ero piccola mi è sempre piaciuto “mettere le mani” dappertutto, disegnare sui muri di casa, dipingere le bambole, tagliuzzare libri, smontare i giochi…in generale smontare casa diciamo!!! Mia madre ancora mi rinfaccia gli anni di vita che le ho fatto perdere con la mia iperattività. Ed ora eccomi qui, cresciuta (nemmeno troppo) e super orgogliosa di aver creato qualcosa di veramente mio. 

Ta Petite è il tuo brand. Ci racconti cosa significa e come è nato?
Ciao Eleonora, presentati. 

Ciao Antonella, innanzitutto ti ringrazio per l’opportunità di essere parte della tua splendida rubrica! Mi chiamo Eleonora, sono una laureata in statistica che di statistica ne vuole sapere poco (anche se con questo lavoro non la si sfugge!!!), sono appassionata di libri illustrati, pop-up, dolci, cinema e musica. Parallelamente alla mia vita di crafter sono danzatrice professionista in una compagnia nazionale, è per questo che ogni tanto sparisco e mi ritrovate in qualche parte del mondo! Non perché sia una viziosa viaggiatrice (anche se mi piacerebbe davvero) ma perché anche quello è lavoro! In questo momento per esempio ti sto scrivendo da Londra! Sin da quando ero piccola mi è sempre piaciuto “mettere le mani” dappertutto, disegnare sui muri di casa, dipingere le bambole, tagliuzzare libri, smontare i giochi…in generale smontare casa diciamo!!! Mia madre ancora mi rinfaccia gli anni di vita che le ho fatto perdere con la mia iperattività. Ed ora eccomi qui, cresciuta (nemmeno troppo) e super orgogliosa di aver creato qualcosa di veramente mio. 

Ta Petite è il tuo brand. Ci racconti cosa significa e come è nato?
ta-petite-logo
ta-petite-logo
Ta Petite è il risultato di un forte cambiamento nella mia vita. Dopo aver lavorato 7 anni in un ufficio ho capito che quello che volevo dalla vita era tutt’altro: qualcosa di stimolante, creativo, unico, in cui io avessi la prima e l’ultima parola e in cui potessi davvero sfogarmi senza dover dare spiegazioni di alcun genere. Ho avuto un momento di lucidità in cui ho capito che volevo prima di tutto prendermi cura di me stessa, perché era l’unico modo per poter stare bene. Così ho lasciato un lavoro a tempo indeterminato e mi sono addentrata in questo sentiero, scosceso ed incerto, ma strapieno di soddisfazioni. 

La scelta del nome “Ta Petite” in realtà è stata molto casuale, senza tante elucubrazioni è venuta fuori da sé e si è prepotentemente affermata! Nasce un po’ dal mio amore per il francese, un po’ dalla sonorità di queste due parole (pronunciate in un francese corretto!), mi fanno pensare ad una coccola, a qualcosa di minuscolo, prezioso e fragile, a me bambina che mi nascondevo sotto lo stendi panni e ciucciavo la biancheria ancora bagnata! 

Quando hai avuto il tuo primo approccio con ago e filo? 

A pensarci bene molti anni fa, credo di aver avuto più o meno 14 anni. L’urgenza era: decorare il tutù per il saggio di danza classica di fine anno! Andava letteralmente riempito con perline, paillettes e nastrini, al che mia madre mi mollò questa patata bollente senza pensarci due volte (giustamente), e lì scoprii già da subito che il cucito mi metteva tranquillità, mi dava davvero gusto, soprattutto nel vedere il risultato finale! Ed il bello è che ancora oggi è così!
Tra l’altro è stata sempre mia madre che, vedendo che questa mia passione per il cucito a mano era diventata molto solida, mi ha regalato la prima macchina da cucire, e lì è stata magia!!! 

Le tue creazioni in stoffa sono dedicate al mondo dei bambini. Come hai scelto il tuo target?
Ta Petite è il risultato di un forte cambiamento nella mia vita. Dopo aver lavorato 7 anni in un ufficio ho capito che quello che volevo dalla vita era tutt’altro: qualcosa di stimolante, creativo, unico, in cui io avessi la prima e l’ultima parola e in cui potessi davvero sfogarmi senza dover dare spiegazioni di alcun genere. Ho avuto un momento di lucidità in cui ho capito che volevo prima di tutto prendermi cura di me stessa, perché era l’unico modo per poter stare bene. Così ho lasciato un lavoro a tempo indeterminato e mi sono addentrata in questo sentiero, scosceso ed incerto, ma strapieno di soddisfazioni. 

La scelta del nome “Ta Petite” in realtà è stata molto casuale, senza tante elucubrazioni è venuta fuori da sé e si è prepotentemente affermata! Nasce un po’ dal mio amore per il francese, un po’ dalla sonorità di queste due parole (pronunciate in un francese corretto!), mi fanno pensare ad una coccola, a qualcosa di minuscolo, prezioso e fragile, a me bambina che mi nascondevo sotto lo stendi panni e ciucciavo la biancheria ancora bagnata! 

Quando hai avuto il tuo primo approccio con ago e filo? 

A pensarci bene molti anni fa, credo di aver avuto più o meno 14 anni. L’urgenza era: decorare il tutù per il saggio di danza classica di fine anno! Andava letteralmente riempito con perline, paillettes e nastrini, al che mia madre mi mollò questa patata bollente senza pensarci due volte (giustamente), e lì scoprii già da subito che il cucito mi metteva tranquillità, mi dava davvero gusto, soprattutto nel vedere il risultato finale! Ed il bello è che ancora oggi è così!
Tra l’altro è stata sempre mia madre che, vedendo che questa mia passione per il cucito a mano era diventata molto solida, mi ha regalato la prima macchina da cucire, e lì è stata magia!!! 

Le tue creazioni in stoffa sono dedicate al mondo dei bambini. Come hai scelto il tuo target?
mongolfiera-in-stoffa-panini
mongolfiera-in-stoffa-panini
Dunque in realtà non c’è stata una scelta razionale del target di riferimento dei miei prodotti. Come è stato per il nome del brand, nato in totale spontaneità, così è stato per i miei prodotti, che hanno da subito avuto una connotazione molto “infantile”. Del resto chi mi conosce sa che sono una persona che adora le coccole e che nonostante i suoi 32 anni suonati ancora pensa di averne 6! Sono una piccola Peter Pan che non riesce proprio ad andarsene dalla sua isola e quindi cerco di portare tutti qui con me!!! In più, come già detto all’inizio, sono molto appassionata di libri illustrati per bambini, di pop-up e sono la prima ad acquistare pupazzi imbottiti e ad averne piena la casa! Quindi diciamo che è solo la mia personalità che si è fatta strada senza sentire tante storie! Tra l’altro le mie prime “produzioni” Ta Petite sono nate ancora prima del brand e ancora prima di decidere che avrei intrapreso questa strada; erano dei regali per i bimbi dei miei amici. Insomma è venuto tutto naturalmente, niente piani a tavolino. 

Dove trai ispirazione per le tue creazioni fatte a mano?
Dunque in realtà non c’è stata una scelta razionale del target di riferimento dei miei prodotti. Come è stato per il nome del brand, nato in totale spontaneità, così è stato per i miei prodotti, che hanno da subito avuto una connotazione molto “infantile”. Del resto chi mi conosce sa che sono una persona che adora le coccole e che nonostante i suoi 32 anni suonati ancora pensa di averne 6! Sono una piccola Peter Pan che non riesce proprio ad andarsene dalla sua isola e quindi cerco di portare tutti qui con me!!! In più, come già detto all’inizio, sono molto appassionata di libri illustrati per bambini, di pop-up e sono la prima ad acquistare pupazzi imbottiti e ad averne piena la casa! Quindi diciamo che è solo la mia personalità che si è fatta strada senza sentire tante storie! Tra l’altro le mie prime “produzioni” Ta Petite sono nate ancora prima del brand e ancora prima di decidere che avrei intrapreso questa strada; erano dei regali per i bimbi dei miei amici. Insomma è venuto tutto naturalmente, niente piani a tavolino. 

Dove trai ispirazione per le tue creazioni fatte a mano?
pupazzetto-fatto-in-casa-panini
pupazzetto-fatto-in-casa-panini
Ogni volta che mi trovo in presenza di un bimbo o di una mamma mi rendo conto che li osservo attentamente, per coglierne i gusti, i sorrisi, le preoccupazioni e i desideri. Certamente le persone sono una grossa fonte di ispirazione, non necessariamente solo mamme e bambini, qualunque cosa detta da chiunque potrebbe diventare spunto per mille ragionamenti e maturazione di idee.
Talvolta l’ispirazione nasce anche guardando semplicemente un tessuto, lo vedi e già sai che non potresti farci altro che quello che hai in mente.
Un’altra miniera d’oro sono i libri, quelli illustrati per la parte estetica e fantastica, quelli più didattici, nello specifico i libri di Bruno Munari e Maria Montessori, per la creazione e costruzione di giochi mirati allo sviluppo cognitivo attraverso i sensi.
E poi, sinceramente, spesso realizzo anche cose che piacciono a me! Soprattutto nella linea dei pupazzi mi dedico molto agli animali che trovo più buffi e che hanno certamente bisogno dell’affetto di un bambino per sentirsi apprezzati! 

Come scegli i tessuti? Essendo creazioni per bambini c’è bisogno di un’attenzione in più per la scelta dei tessuti?
Ogni volta che mi trovo in presenza di un bimbo o di una mamma mi rendo conto che li osservo attentamente, per coglierne i gusti, i sorrisi, le preoccupazioni e i desideri. Certamente le persone sono una grossa fonte di ispirazione, non necessariamente solo mamme e bambini, qualunque cosa detta da chiunque potrebbe diventare spunto per mille ragionamenti e maturazione di idee.
Talvolta l’ispirazione nasce anche guardando semplicemente un tessuto, lo vedi e già sai che non potresti farci altro che quello che hai in mente.
Un’altra miniera d’oro sono i libri, quelli illustrati per la parte estetica e fantastica, quelli più didattici, nello specifico i libri di Bruno Munari e Maria Montessori, per la creazione e costruzione di giochi mirati allo sviluppo cognitivo attraverso i sensi.
E poi, sinceramente, spesso realizzo anche cose che piacciono a me! Soprattutto nella linea dei pupazzi mi dedico molto agli animali che trovo più buffi e che hanno certamente bisogno dell’affetto di un bambino per sentirsi apprezzati! 

Come scegli i tessuti? Essendo creazioni per bambini c’è bisogno di un’attenzione in più per la scelta dei tessuti?
balena-peluche
panda-cubetti
balena-peluche
panda-cubetti
Nella scelta dei tessuti sta il 90% della peculiarità del mio lavoro. Innanzitutto si tratta sempre ed esclusivamente di tessuti organici, per la maggior parte certificati GOTS, quindi garanzia non solo del rispetto per l’ambiente ma anche del rispetto per il consumatore finale. Altro aspetto a cui tengo particolarmente sono le fantasie. Come dico sempre, odio le “classiche” fantasie per bambini del tipo apette, cuoricini, orsetti, e via dicendo. Credo fermamente che il gusto di una persona si sviluppi sin dall’infanzia, è quindi importante creare un bagaglio stimolante anche solo dal punto di vista visivo.
Per questo scelgo soprattutto stoffe create da designer internazionali, che possano rendere il giocattolo anche qualcosa di bello da vedere e da poter tenere in casa sul divano, un po’ come un oggetto di arredo. 


Cosa consiglieresti a chi vuole imparare a cucire?
Nella scelta dei tessuti sta il 90% della peculiarità del mio lavoro. Innanzitutto si tratta sempre ed esclusivamente di tessuti organici, per la maggior parte certificati GOTS, quindi garanzia non solo del rispetto per l’ambiente ma anche del rispetto per il consumatore finale. Altro aspetto a cui tengo particolarmente sono le fantasie. Come dico sempre, odio le “classiche” fantasie per bambini del tipo apette, cuoricini, orsetti, e via dicendo. Credo fermamente che il gusto di una persona si sviluppi sin dall’infanzia, è quindi importante creare un bagaglio stimolante anche solo dal punto di vista visivo.
Per questo scelgo soprattutto stoffe create da designer internazionali, che possano rendere il giocattolo anche qualcosa di bello da vedere e da poter tenere in casa sul divano, un po’ come un oggetto di arredo. 


Cosa consiglieresti a chi vuole imparare a cucire?
cubi-pelosi-peluche-bimbi
cubi-pelosi-peluche-bimbi
Consiglierei di prendere in mano ago e filo e di cominciare innanzitutto da lì, e solo poi di passare alla macchina da cucire. Io ricordo che sin da bambina giocavo con la Singer a pedali di mia nonna e adoravo vedere l’ago andare su e giù. Ma prima di tutto secondo me bisogna avere confidenza con la parte manuale che è quella davvero artigianale. Niente macchine, niente artificio, solo tu, l’ago, il filo e l’idea da realizzare. 

Sicuramente ci vuole tenacia e forza d’animo, soprattutto se si è da soli come me. Quando ho dei momenti di sconforto sono io a dovermi fare forza da sola e a ripetermi che “anche questa si supera, basta avere fiducia, grinta e un obiettivo preciso da mettere a fuoco”. 

Va da sé che più si è portati alla creatività ed alla manualità più ci si avvicina la mondo artigianale, ma questo non basta. È un percorso lungo e ci vuole anche tanta tanta pazienza per vedere i primi risultati. 

Inoltre bisogna essere disposti a lavorare ad ogni ora del giorno tutti i giorni dell’anno! Rispetto ad un lavoro d’ufficio al momento sto lavorando certamente di più in termini di tempo, ma vi assicuro che la soddisfazione ripaga in pieno e che è un lavoro che non pesa e non basta mai!!! 

Quali sono secondo te gli strumenti per il cucito fondamentali? 

Sicuramente ci vuole tenacia e forza d’animo, soprattutto se si è da soli come me. Quando ho dei momenti di sconforto sono io a dovermi fare forza da sola e a ripetermi che “anche questa si supera, basta avere fiducia, grinta e un obiettivo preciso da mettere a fuoco”. Va da sé che più si è portati alla creatività ed alla manualità più ci si avvicina la mondo artigianale, ma questo non basta. E’ un percorso lungo e ci vuole anche tanta tanta pazienza per vedere i primi risultati. Inoltre bisogna essere disposti a lavorare ad ogni ora del giorno tutti i giorni dell’anno! Rispetto ad un lavoro d’ufficio al momento sto lavorando certamente di più in termini di tempo, ma vi assicuro che la soddisfazione ripaga in pieno e che è un lavoro che non pesa e non basta mai!!! 

Grazie mille ad Eleonora per questa bella intervista che sicuramente sarà d’ispirazione per tutti voi. 

Se anche voi volete realizzare bellissime creazioni per bambini fatte a mano, scoprite la nostra categoria dedicata ai tessuti per bambini.
Consiglierei di prendere in mano ago e filo e di cominciare innanzitutto da lì, e solo poi di passare alla macchina da cucire. Io ricordo che sin da bambina giocavo con la Singer a pedali di mia nonna e adoravo vedere l’ago andare su e giù. Ma prima di tutto secondo me bisogna avere confidenza con la parte manuale che è quella davvero artigianale. Niente macchine, niente artificio, solo tu, l’ago, il filo e l’idea da realizzare. 

Sicuramente ci vuole tenacia e forza d’animo, soprattutto se si è da soli come me. Quando ho dei momenti di sconforto sono io a dovermi fare forza da sola e a ripetermi che “anche questa si supera, basta avere fiducia, grinta e un obiettivo preciso da mettere a fuoco”. 

Va da sé che più si è portati alla creatività ed alla manualità più ci si avvicina la mondo artigianale, ma questo non basta. È un percorso lungo e ci vuole anche tanta tanta pazienza per vedere i primi risultati. 

Inoltre bisogna essere disposti a lavorare ad ogni ora del giorno tutti i giorni dell’anno! Rispetto ad un lavoro d’ufficio al momento sto lavorando certamente di più in termini di tempo, ma vi assicuro che la soddisfazione ripaga in pieno e che è un lavoro che non pesa e non basta mai!!! 

Quali sono secondo te gli strumenti per il cucito fondamentali? 

Sicuramente ci vuole tenacia e forza d’animo, soprattutto se si è da soli come me. Quando ho dei momenti di sconforto sono io a dovermi fare forza da sola e a ripetermi che “anche questa si supera, basta avere fiducia, grinta e un obiettivo preciso da mettere a fuoco”. Va da sé che più si è portati alla creatività ed alla manualità più ci si avvicina la mondo artigianale, ma questo non basta. E’ un percorso lungo e ci vuole anche tanta tanta pazienza per vedere i primi risultati. Inoltre bisogna essere disposti a lavorare ad ogni ora del giorno tutti i giorni dell’anno! Rispetto ad un lavoro d’ufficio al momento sto lavorando certamente di più in termini di tempo, ma vi assicuro che la soddisfazione ripaga in pieno e che è un lavoro che non pesa e non basta mai!!! 

Grazie mille ad Eleonora per questa bella intervista che sicuramente sarà d’ispirazione per tutti voi. 

Se anche voi volete realizzare bellissime creazioni per bambini fatte a mano, scoprite la nostra categoria dedicata ai tessuti per bambini.