Dizionario dei tessuti - Lettera G

Dizionario dei Tessuti – Lettera G

Nel Dizionario dei Tessuti potete trovare la descrizione di tutti i termini specifici utilizzati in ambito tessile e sartoriale.

G

  • Gabardina: tessuto pettinato in tinta unita ad armatura diagonale e struttura molto serrata. È caratterizzato da costine diagonali molto inclinate, più marcate sul diritto che sul rovescio, e da una superficie ben rasata che conferisce una particolare lucentezza al tessuto. Viene fabbricato in lana, misto lana o cotone, con pesi diversi in modo da essere usato per capi sia estivi sia invernali. Trova il suo impiego in pantaloni, gonne, soprabiti, impermeabili, etc.

Dizionario dei tessuti - Gabardina

  • Galles (principe di): è un particolare disegno dei tessuti in lana degli abiti da uomo, caratterizzato dall’incrocio di quadri grandi e piccoli. I colori più frequenti sono nero/grigio e bianco, o altri colori tenui, con due strisce scure e due chiare alternate a quattro scure e quattro chiare, le quali insieme creano un pattern a riquadri incrociati e di diverse dimensioni. Il nome originale di questo tessuto sarebbe Glenurquhart o (Glen) e rientra nella famiglia dei tessuti tartan scozzesi. Originariamente il tartan era realizzato in lana, oggi si può trovare anche altri materiali quali il cotone o la microfibra sintetica. Chiamato Principe di Galles in onore del re Edoardo VIII che amava portare abiti in questo tessuto o in tweed. E’ ottenuto con fili di colori diversi che si ripetono con uno schema definito, secondo cui la lunghezza in senso di trama sarà sempre inferiore alla lunghezza in senso di catena, in modo da dare comunque un aspetto verticalizzante al riquadro complessivo. Realizzato sia pettinato che cardato, in stoffe leggerissime o pesanti, questo tessuto è realizzato da una parte di pied de poule (se in base batavia o saia) o di “effetto stella” (se in base tela o natté), con una parte di millerighe o grisaglie con damier, a catena o trama bicolore molto fitta con infinite possibili variazioni, in rapporti più o meno grandi, in armature diverse (in tela dove il tessuto risulta più secco e nitido, in batavia dove il tessuto risulta più sfumato).

Dizionario dei Tessuti - Galles

  • Garza: tessuto molto leggero, trasparente e solido caratterizzato da alcuni fili di ordito detti “a giro” perché hanno direzione curvilinea e si spostano ora a destra, ora a sinistra. Trova impiego nell’abbigliamento, soprattutto in camiceria.

Dizionario dei Tessuti - Garza

  • Garza inglese: si differenzia dalla garza normale per un doppio filo di ordito che “gira” attorno ai fili di trama; evita lo scorrimento e dona al tessuto stabilità e solidità. Viene fabbricata in seta per veli e cravatte, in cotone per abiti, in fibre sintetiche per arredamento.
  • Garzatrice: è essenzialmente costituita da un grande tamburo rotante, corredato di una serie (da 24 a 36) di coppie di cilindri rivestiti di un nastro, su cui sono fissate fini punte metalliche con inclinazioni diverse. Il tessuto viene steso sul tamburo e messo in contatto con i cilindri, che ruotano l’uno in senso contrario all’altro; le punte metalliche agiscono su uno degli elementi del tessuto, generalmente sulla trama perché poco torta. A seconda della pressione esercitata, si ottengono stoffe a pelo alto o tessuti con una leggera peluria, come la flanella.
  • Garzatura: importante operazione di finissaggio (rifinitura), consistente nel sollevare il pelo superficiale del tessuto o del filato, per renderlo morbido al tatto; viene effettuata con la garzatrice. Si sottopongono a garzatura stoffe di lana, tessuti di cotone, come il mollettone, la flanella, e alcuni tessuti a maglia. II processo di garzatura si effettua mediante cilindri rotanti provvisti di punte metalliche (garzi) o con cardi vegetali che, per effetto di strofinamento, sollevano il pelo dando un aspetto più gonfio e peloso alla materia trattata.
  • Gasatura: bruciatura mediante fiamma a gas delle fibre in eccesso sporgenti da un filo o da un tessuto.
  • Georgette: tessuto crepon molto fine.

Dizionario dei Tessuti - Georgette

  • Gigliuccio: punto di ricamo di antica scuola marchigiana molto usato per bordare ed ornare soprattutto per lo più biancheria da letto, tovaglieria, ma anche oggetti d’arredamento. È una delle tecniche del ricamo “in bianco” (filo bianco su lino bianco), sebbene recentemente si siano visti anche dei lavori a colori. Il Gigliuccio è composto da in due righe parallele di punto quadro, tra le quali rimane una fascia di sfilato, cioè solo fili verticali che poi vengono raggruppati in colonnine regolari. La precisione è uno dei pregi principali di questo punto, insieme alla qualità del filo usato. Un ruolo importante è rivestito dalla preparazione del tessuto da ricamare che può essere tela di cotone o lino. Questa preparazione prevede una sfilatura in tre ordini a distanza regolare:
  1. si sfilano uno o due fili,
  2. se ne lasciano quattro,
  3. si sfilano da 12 a 24 fili destinati al gigliuccio,
  4. si lasciano quattro fili,
  5. se ne sfilano ancora uno o due.

Si esegue poi facendo una prima riga di punto quadro (all’altezza dei numeri 1 e 2 dell’elenco qui sopra), e una seconda riga di punto quadro (numeri 4 e 5) facendo molta attenzione perché tra queste due righe restino delle colonnine ben delineate. Quando le due righe di punto quadro sono completate, rimangono tra di esse dei fascetti o colonnine di sfilato (numero 3 dell’elenco) che si legheranno a due a due. Le colonnine sono legate tre a tre.

Dizionario dei tessuti - Gigliuccio (punto di ricamo)

In alcune varianti, proprio quest’ultima operazione è stata resa più complessa. Invece di sfilare solo 4 fili, cioè un’altezza eguale ai due punti quadri ai bordi, si sfilano molti più fili, fino a 10 o più, per poter poi legare i fascetti con chioccioline di pizzo ad ago. Trattandosi di ricamo di notevole difficoltà, per questa rifinitura si usa spesso un filo di colore che la evidenzi.

  • Glace: tradotto letteralmente significa ghiacciato e indica filati e tessuti impregnati di cera e lucidati. Si usa anche per indicare un aspetto lucido in genere.
  • Gobelin: tessuto operato che imita gli arazzi fabbricati a mano e prende il nome da un’antica fabbrica francese di tappezzeria. Riproduce quadri, dipinti e soggetti floreali attraverso diverse trame e orditi che permettono una molteplicità di effetti e colori. I gobelins vengono fabbricati industrialmente con telai jacquard, trovano impiego nell’abbigliamento e nella borsetteria. II filato più usato è il cotone.

Dizionario dei tessuti - Gobelin

  • Goffrato: tessuto, detto anche bugnato, che presenta sulla superficie effetti a rilievo alternati a incavi che nell’insieme costituiscono disegni geometrici. Nei tessuti si ottiene mediante una particolare armatura, mentre in maglieria occorrono speciali punti che trattengono alcune parti per lasciarne più morbide altre, oppure lo stesso effetto si può realizzare con l’ausilio di filati elastici che formano una specie di nido d’ape.

Dizionario dei tessuti - Goffrato

  • Gomitolo: filo arrotolato a formare una palla, se fatto a mano, di forma più ordinata (ovale), se fatto industrialmente.
  • Gommato: filato o tessuto sul quale è stato spalmato uno strato di gomma.
  • Gore-tex: tessuto sintetico dalle alte capacità impermeabili e traspiranti.
  • Gros grain: tessuto con pronunciate nervature nell’ordito ottenute con un effetto di armatura o con l’impiego di filati ritorti di titolo diverso. Le fibre usate sono la seta, il rayon o altri filati sintetici per l’ordito e il cotone per la trama. Viene usato per confezioni femminili o nella modisteria. Simile al tessuto esiste in produzione un nastro utilizzato per guarnizioni.

Dizionario dei tessuti - Gros Grain

  • Grisaglia: tessuto con disegno a scaletta.

  • Gualchiera: macchinario di epoca preindustriale, usato per lo più nella manifattura laniera, ma anche nell’industria della carta. Serve a follare il panno.
  • Guardia ordito: vi sono presenti le lamelle sostenute dal filo, quando vi è una rottura la lamella cade sul guardia ordito fermando il telaio.
  • Guernissaggio: è un procedimento di finissaggio tessile che consiste nel sottoporre un tessuto, composto di lana, alla garzatura mediante cardi vegetali.

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