Dizionario dei Tessuti – Lettera F
Nel Dizionario dei Tessuti potete trovare la descrizione di tutti i termini specifici utilizzati in ambito tessile e sartoriale.
F
- Facon: linea, foggia, fattura dell’abito.
- Fallo: difetto del tessuto che si dice quindi fallato.
- Fantasia: tessuto a colori vivaci o comunque disegnato: scozzese, rigato, a pois, etc.
- Feltratura: processo di infeltrimento del manufatto di lana (follatura). Le fibre di lana in determinate condizioni di calore, umidità e con una compressione meccanica aderiscono fra loro formando un insieme compatto e resistente. II processo può essere fatto sia sulle pezze (tessuti follati) che sulle fibre (feltro).
- Feltro: manufatto di lana pressato e robusto, ottenuto mediante la compattazione delle fibre. Con le tecnologie di oggi si possono ottenere feltri anche con fibre diverse dalla lana: cotone, raion, pellicce. Tessuto caldo pesante generalmente usato per i cappelli, viene utilizzato anche per cappotti, giacche e gonne.
- Fiammato (flammé): difetto tecnico sul filato costituito da un ingrossamento irregolare della superficie. Creando volutamente questi ingrossamenti a intervalli programmati si ottiene un filato fantasia per la maglieria e per tessuti, come lo shantung.
- Fiandra: tessuto in lino molto pregiato, fabbricato su telai jacquard con disegni geometrici o floreali, usato in origine solo per biancheria da tavola o da bagno, è stato saltuariamente riscoperto anche nell’abbigliamento.
- Fibre tessili: sostanze prodotte dalla natura o dalla chimica che per la loro forma, struttura e proprietà si prestano a essere trasformate in filati e in tessuti. Sono fibre naturali quelle prodotte dalla natura, fibre chimiche quelle ottenute in parte o totalmente mediante processi chimici. Fibre artificiali quelle tratte da sostanze fibrose già esistenti in natura e solo modificate dalla chimica quali Rayon, Viscosa, Acetato di cellulosa, Cupro o Algato. Fibre sintetiche sono quelle ricavate da sostanze non presenti in natura, ma prodotte dalla chimica per sintesi. Le fibre artificiali, a differenza di quelle sintetiche, sono ottenute dalla lavorazione della cellulosa trattata con sostanze chimiche, e non dalla diretta trasformazione di sostanze chimiche. La differenza sostanziale è che le fibre artificiali permettono una certa traspirazione del tessuto e generalmente accumulano meno cariche statiche. I termini sintetiche o artificiali si applicano ugualmente con lo stesso significato, all’espressione “materie tessili”.
- Fil a fil: tessuto a righine molto fitte, detto anche millerighe.
- Filato: prodotto derivato dalla riunione di fibre tessili che sottoposte a operazioni di filatura sono state trasformate in modo da ottenere un corpo lungo, continuo e flessibile (filo) adatto a essere intrecciato per la produzione di tessuti, maglieria, pizzi, etc. e per tutte le altre applicazioni che richiedono caratteristiche di resistenza ed elasticità per costituire un intreccio. Filato Bobinato, filato avvolto su bobine. Filato Cardato = filato a fibra corta ottenuto in carderia. Filato Cordonato = filato costituito da più fili ritorti singolarmente e successivamente fra loro. Filato Gasato = filato semplice, o ritorto, o intrecciato, che ha subito la gasatura per l’eliminazione della peluria. Filato Greggio = filato di colore naturale non sottoposto a tintura. Filato Mélange = filato composto da più fili di colore diverso, o per mischia di fibre diversamente colorate. Filato Mercerizzato = filato immerso in un bagno di soda caustica perché acquisti un aspetto brillante. Filato Mouliné: filato costituito da più fili semplici ritorti leggermente insieme. Filato Rinforzato: filato semplice che ha subito una torsione supplementare per acquisire una resistenza quasi uguale a quella del filato ritorto. Filato Ritorto: filato composto da più fili semplici che hanno subito una forte torsione dopo essere stati riuniti insieme (diverso dal filato comune che normalmente è unico). Filato Misto: costituito da più fibre o filati di origine diversa: seta e lana, terital e cotone, seta e lamé, etc. Filato Sfumato: filato tinto i cui colori vengono, in seguito parzialmente attenuati. Filato Tinto: filato passato in tintoria al momento iniziale della lavorazione (tinto in fibra o in tops), o in mischia, o prima o dopo la pettinatura, o in matasse.
Nell’industria tessile si distinguono due tipi di filati: quelli formati da fibre di lunghezza limitata, unite fra loro mediante le operazioni di filatura (filati di cotone, lana, lino e canapa), e i filati ottenuti torcendo insieme fili continui (ad esempio la seta). Tra quelli destinati alla tessitura si distinguono filati di catena, caratterizzati dalla consistenza dovuta a notevole torsione, e i filati di trama che, al contrario, sono poco ritorti. Qualche volta, tenuto conto del genere di lavorazione al quale sono destinati, viene loro data una torsione intermedia: in questo caso si chiamano filati di mezza catena. Per aumentare la resistenza della catena si è spesso costretti a torcere insieme due o più fili ottenendo così i filati ritorti, in contrapposizione a quelli normali, chiamati filati semplici. I filati a torsione sinistrosa o destrosa sono fabbricati in funzione delle macchine da confezione sulle quali saranno utilizzati. I Filati di Seta sono ottenuti mediante l’accoppiamento delle bave dei bozzoli al fine di costituire un numero di fili più o meno considerevole; dopo questa operazione, si effettua la torcitura a seconda della torsione impartita, i filati prodotti vengono classificati come organzini, trame, grenadine, peli, crespi, etc. La grossezza dei filati è indicata dal titolo.
- Filato open end: la torsione avviene mediante turbina.
- Filato ring: filato ottenuto con il filatoio continuo ad anelli, detto comunemente RING; in questo tipo di filatoio (per la filatura cardata e pettinata) l’azione di stiro è determinata dal passaggio dello stoppino tra due coppie di cilindri di cui la seconda ha una velocità superiore alla prima, mentre la torsione è conferita dalla rotazione di un anellino (il ring) attorno al fuso.
- Filet: letteralmente tradotto dal francese significa rete da pescatore. Nel gergo tessile indica una trama a rete o retino. Tipo di ricamo eseguito su un fondo costituito da una rete di maglie geometriche.
- Filo: insieme di fibre continue, con o senza torsione.
- Filo di scozia: cotone egiziano ritorto e mercerizzato.
- Filo di Persia: simile al filo di scozia, ma più morbido e lucente.
- Finezza: misura di valutazione economica usata nell’industria tessile per le fibre naturali, i fili e i filati. La finezza viene espressa dal titolo.
- Finissaggio: operazione o insieme di operazioni intese a conferire determinate caratteristiche a un tessuto, ossia a renderlo morbido al tatto, resistente, idrorepellente, antipiega, etc. A tale scopo si effettuano trattamenti meccanici, fisici e chimici, dei quali i più importanti solo l’appretto, la calandratura, la cimatura, il decatissaggio, la follatura, la garzatura, l’impermeabilizzazione, la mercerizzazione, il sanforissaggio.
- Fiocco: stato in cui si trovano le fibre prima della filatura: alla rinfusa, non orientate parallelamente.
- Flammé: filato fantasia con effetti di fiammatura e anche tessuto realizzato con filati fantasia che presentano bottoni, rigonfiamenti e strisce, generalmente a colori vivaci, e disposti in modo irregolare e marcato.
- Flanella: tessuto caratterizzato dalla superficie uniforme e pelosa e dalla mano morbida e calda. Può essere pettinato o semipettinato, follato e garzato, e costituisce un classico fondamentale dell’abbigliamento. La materia prima può essere diversa: lana, ordito in cotone e trama in lana, o interamente in cotone. La flanella in cotone è molto soffice e ha un aspetto simile alla felpa, ma ne differisce avendo tutte e due le superfici pelose.
Floccato: tessuto sul quale si applica con collanti una corta e fitta peluria.
- Fodera: tessuto di rivestimento per capi di abbigliamento (fodera interna) o per divani, materassi e suppellettili in genere (fodera esterna). La fodera interna di un capo di abbigliamento ha lo scopo di renderlo più confortevole e conferirgli una maggiore vestibilità. La fodera esterna ha il compito di rifinire l’oggetto.
- Follatura: operazione di rifinitura che provoca l’infeltrimento di tessuti e maglie di lana al fine di renderli più spessi, compatti e resistenti. Ha la funzione di rendere più spesso un tessuto di lana feltrandolo in superficie, e di conferirgli nello stesso tempo, morbidezza al tatto. Dopo la follatura i tessuti vengono generalmente sottoposti anche a una leggera garzatura, che produce una peluria più o meno accentuata, la quale aumenta la loro proprietà termoisolante. Si sottopongono a follatura i tessuti di lana cardata, le coperte e alcuni tessuti di lana pettinata. Per la follatura si adoperano gli stessi ingredienti usati per la feltratura (saponi, acidi non corrosivi, emulsioni composte da alcune varietà di oli) e utilizzando una follatrice a martelli o a cilindri.
- Fresco (fresco-lana): tessuto pettinato in tinta unita di lana per abiti estivi da uomo e da donna. Ad armatura tela, piuttosto aperto e aerato viene fatto con filati ritorti a 2 o 3 capi che lo rendono particolarmente ingualcibile e resistente.
- Fuso: strumento appuntito e rotante sul quale il filo si avvolge e che conferisce al filo stesso la torsione.
- Fustagno: tessuto di cotone garzato, peloso sul diritto e ruvido sul rovescio, molto robusto e compatto. Nell’aspetto è simile alla pelle scamosciata e viene usato per pantaloni sportivi e giubbotti. Stoffa in lana grossa, morbida e pelosa per capi di abbigliamento. E’ dotato di grande solidità e resistenza.